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Manica SpA inaugura un nuovo impianto grazie alla collaborazione con il nostro Dipartimento
L'azienda chimica Manica S.p.A. di Rovereto (TN) ha inaugurato il nuovissimo impianto di produzione di idrossido di rame, uno dei prodotti commercializzato da Manica come fertilizzante e funghicida. L’innovativo processo di produzione è stato inizialmente sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra l’azienda Manica S.p.a. e il nostro Dipartimento di Scienze Chimiche.
Manica SpA inaugura un nuovo impianto grazie lacollaborazione con la borsista Chiara Mazzariol
Durante un periodo di sei mesi, tra giugno e dicembre 2021, la borsista Chiara Mazzariol laureata in chimica ed attualmente dottoranda in Scienze Molecolari, sotto la supervisione di Silvia Gross, docente di chimica inorganica nel nostro dipartimento e il responsabile R&D di Manica Spa, Michele Manica, è riuscita ad ottimizzare su scala di laboratorio la sintesi di rame idrossido cristallino, prodotto necessario per la formulazione successiva di prodotti fitosanitari.
I risultati ottenuti da questa collaborazione, hanno consentito l’ulteriore sviluppo del processo su scala industriale e la costruzione dell’impianto per la produzione di questo prodotto, al fine della sua commercializzazione.
Congratulazioni alla nostra studentessa e ben vengano queste fruttuose collaborazioni tra Industria e Università.
Marta De Zotti vince l'IPA 2021 all’Expo di Dubai
Marta De Zotti vince l'IPA 2021 all’Expo di Dubai con il suo brevetto "peptidi ad azione fitosanitaria"
Nella prima giornata dell’Intellectual Property Award che si è svolta al Padiglione Italia dell'EXPO di Dubai, Marta De Zotti, professoressa associata del Dipartimento di Scienze chimiche, si aggiudica il primo premio nella fase finale del concorso nazionale “Intellectual Property Award 2021” (IPA) indetto dal Ministero della Sviluppo Economico.
Con il suo brevetto “Peptidi analoghi del peptaibolico naturale tricogina ga iv con attività fitosanitaria” è prima nella macro area della “Filiera agroalimentare”.
«L'invenzione consiste nell'uso di peptidi, cioè piccole proteine, completamente biodegradabili, come prodotti fitosanitari contro un ampio spettro di fitopatogeni che causano malattie su vite, cereali e piante da frutto. Formati da soli undici amminoacidi naturali – commenta Marta De Zotti – i nostri peptidi proteggono la vite dalla peronospora, che è la malattia più importante e devastante di questa coltura, con un livello di protezione simile a quello dei prodotti rameici. Gli ottimi risultati che abbiamo raggiunto finora ci fanno credere fermamente che questi peptidi saranno il futuro dell'agricoltura sostenibile. Il nostro team di inventori è composto, oltre a me, dai professori Francesco Favaron e Luca Sella, fitopatologi. Il brevetto italiano, concesso lo scorso anno, è stato esteso in Europa e negli USA».
La vittoria di questo brevetto è stata motivata così: 'La presente tecnologia trova applicazione concreta nella necessità del settore agroalimentare di trovare soluzioni alternative per produrre biopesticidi, alternativi ai composti derivati alla base dei pesticidi chimici, che principalmente vengono utilizzati per la protezione delle colture, al fine di ridurne la tossicità per l’uomo, gli animali e allo stesso tempo l’impatto ambientale. Tramite prodotti biocompatibili derivati dalla tricogina GA IV, stabili all’irraggiamento solare, fornisce una soluzione promettente per soddisfare le precedenti necessità, risultando particolarmente adatta nei confronti di vari patogeni di frutta, verdura e cereali e soprattutto delle viti'.
«La comunità dei ricercatori del Dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Padova – sottolinea il direttore Michele Maggini – esprime alla collega Marta De Zotti le più vive congratulazioni per l'importante riconoscimento che premia una ricerca innovativa nel campo dei peptidi per applicazioni fitosanitarie. Marta sta cogliendo i frutti di un lavoro collaborativo e interdisciplinare svolto con grande competenza ed entusiasmo che tutti ci auguriamo continui e sia rafforzato da questo importante riconoscimento».
https://www.knowledge-share.eu/brevetto/peptidi-con-attivita-fitosanitaria/
ERC STARTING GRANTS 2021 - Luca Dell'Amico
Tra i vincitori dell'ERC, Luca Dell'Amico con il progetto:
Synthetic Bimodal Photoredox Catalysis: Unlocking NewSustainable Light-Driven Reactivity
La luce solare è un reagente inesauribile e sostenibile ed è in grado di promuovere la costruzione e la trasformazione delle molecole. La comunità scientifica è particolarmente interessata alla fotocatalisi, che utilizza l'energia luminosa per promuovere le trasformazioni chimiche. I fotocatalizzatori svolgono un ruolo chiave in questi processi. Nonostante la selezione e il perfezionamento strutturale dei fotocatalizzatori possono guidare la reattività verso diversi tipi di reattività, spesso la comunità scientifica ancora procede per tentativi ed errori. In questo progetto di ricerca, utilizzerò relazioni struttura-proprietà per: 1) definire nuovi fotocatalizzatori organici bimodali in grado di catalizzare eventi fotochimici complessi; 2) esplorare la reattività dei fotocatalizzaori per mezzo dei loro ioni radicali, andando oltre gli approcci fotocatalitici convenzionali; 3) capitalizzare la nuova reattività e il modo di azione bimodale per sviluppare nuove trasformazioni di composti biologici in condizioni fisiologiche. Questi tre concetti cardine del progetto saranno realizzati con un approccio razionale studiando le proprietà fisico-chimiche dei fotocatalizzatori e gli eventi chimici luminosi. Nel complesso, SYNPHOCAT fornirà nuovi strumenti concettuali e sperimentali per la costruzione e la funzionalizzazione sostenibile e sicura di molecole bioattive, aprendo la strada a una nuova dimensione della chimica sostenibile promossa dalla luce.
Mattino di Padova: Articolo
Repubblica: Articolo
Premio alla Ricerca Junior 2021 al Dott. Manuel Orlandi
La Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana ha conferito al Dr. Manuel Orlandi il Premio alla Ricerca Junior 2021 per l’area di chimica organica nei suoi aspetti metodologici.
Il premio è destinato annualmente ad un ricercatore che abbia conseguito il dottorato di ricerca da non più di 7 anni per riconoscerne i recenti risultati scientifici di particolare rilievo nel contesto dello studio/sviluppo di nuove metodologie in chimica organica.
In quanto premiato, il Dr. Orlandi terrà un seminario in occasione del Congresso SCI 2021 il giorno 21 settembre alle ore 15:30 in modalità virtuale nell’ambito dei lavori della Divisione di Chimica Organica.
JSP (Junior Scientist Program) fellowship dalla società chimica Svizzera
Il Dott. Luca Dell'Amico
riceve la JSP (Junior Scientist Program) fellowship dalla società chimica Svizzera, per la partecipazione alla Bürgenstock Conference 2021 (https://bc21.scg.ch/). Per queste borse vengono selezionati 15 tra i migliori giovani emergenti da tutto il mondo nel campo della chimica organica.
Assegnazione del Premio Maria Paola Belloni – Edizione 2020
Esito del bando di concorso per l’assegnazione di un premio per merito intitolato alla memoria di Maria Paola Belloni – Edizione 2020
La Commissione giudicatrice per l’assegnazione del premio per merito Maria Paola Belloni - Edizione 2020, riunitasi in data 5 maggio 2021, ha esaminato le richieste pervenute per assegnare i premi di studio previsti dal bando di concorso.
Sulla base di tale valutazione il vincitore dell’edizione 2020 del premio di studio Maria Paola Belloni risulta: - Prof. Amendola Vincenzo
Il verbale della Commissione giudicatrice è stato pubblicato presso l’Albo Ufficiale di Ateneo e sarà disponibile per la consultazione fino al 28/05/2021.
https://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/2021/Esito%20premio%20Belloni%202020%20%281%29.pdf
Firmato accordo tra ADM Veneto e Friuli Venezia Giulia e il Dipartimento di Scienze Chimiche
Siglato protocollo quadro tra la Direzione Territoriale Veneto e Friuli Venezia Giulia dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) e il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Padova, per sviluppare attività di ricerca e formazione attraverso progetti ed iniziative condivise. Scopo del documento è quello di favorire studi e momenti di confronto per instaurare un rapporto di collaborazione, volto alla integrazione reciproca dell’approfondimento delle tematiche scientifiche comuni. Le attività saranno indirizzate all’attuazione dei rispettivi obiettivi nel campo scientifico, tecnologico e di ricerca, utili a perfezionare le applicazioni in ambito chimico merceologico e a migliorare il livello di qualificazione e specializzazione degli operatori grazie allo sviluppo di metodologie sempre più avanzate nei settori di riferimento. È inoltre prevista l’organizzazione di scambi culturali e formativi, la partecipazione reciproca a seminari, workshops e conferenze su temi pertinenti la formazione professionale nel settore della chimica merceologica ed è contemplata la possibilità di realizzazione di stage, tirocini e tesi per gli studenti dell’Ateneo.
Per informazioni contattare il referente per il Dipartimento di Scienze Chimiche
Prof. Valerio Causin
E-mail: valerio.causin@unipd.it
Premio - YourJOC Talent collection 2020 - Dott. Luca Dell'Amico
EurJOC's missions for 2020 is to showcase research for emerging researchers in the field of organic chemistry across the globe. The contributing corresponding authors are considered to be key players within the next generation of organic chemists
:https://chemistry-europe.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ejoc.202001057
The University of Padova ranked #1 in Chemistry among Italian Universities for year 2020.
https://www.natureindex.com/annual-tables/2020/institution/academic/chemistry/countries-Italy
The Nature Index is a database of author affiliation information collated from research articles published in an independently selected group of 82 high-quality science journals. The database is compiled by Nature Research. The Nature Index provides a close to real-time proxy of high-quality research output and collaboration at the institutional, national and regional level.
Il Premio Flavio Bonati del Gruppo Interdivisionale di Chimica Organometallica della Società Chimica Italiana (GICO)
è stato quest’anno assegnato al Dr. Marco Baron, RTDa del nostro Dipartimento, in riconoscimento dell’attività e dei brillanti risultati ottenuti nell’ambito dello studio di complessi di metalli di transizione con leganti multidentati carbenici N-eterociclici e delle loro applicazioni.
Il Premio viene conferito ogni due anni ad un giovane ricercatore di età inferiore ai 35 anni che abbia sviluppato la sua attività prevalentemente in centri di ricerca nazionali e abbia dato un contributo di particolare rilievo scientifico nel campo della Chimica Organometallica.
Il premio è per tradizione associato all’invito a tenere una conferenza plenaria in occasione del Congresso del Gruppo Interdivisionale (CoGICO), che si terrà a Rimini, nell’ambito del convegno ICCC2020, nel periodo 27 Giugno-2 Luglio 2021.
The Flavio Bonati prize of the Interdivisional Group of Organometallic Chemistry of the Italian Chemical Society (SCI) has been awarded this year to Dr. Marco Baron, RTDa from our Department, in recognition of his research activity and of the brilliant results obtained in the study of transition metal complexes with multidentate N-heterocyclic carbene ligands and of their applications.
The prize is awarded every two years to a young researcher below 35 years of age, who has developed its activity mainly in national research centres and who has produced contributions of remarkable scientific value in the field of Organometallic Chemistry
The prize is traditionally associated with an invitation to give a plenary lecture during the Congress of the Interdivisional Group (CoGICO), which will be held in Rimini, in the frame of the ICCC2020 congress, in the period June 17th – July 2nd, 2021.
Theime Chemistry Journals Award 2020 - Dott. Luca Dell'Amico
Il premio Thieme Chemistry Journals Award viene assegnato ogni anno a ricercatori emergenti di tutto il mondo che si trovano nelle prime fasi della loro carriera accademica indipendente come assistente o professori junior. I vincitori sono selezionati esclusivamente dai membri del comitato editoriale di SYNTHESIS , SYNLETT e SYNFACTS che si occupano costantemente di giovani promettenti che lavorano nella sintesi chimica e nella catalisi o in aree strettamente correlate della chimica organica.
Dal 1999 - quando il premio è stato assegnato per la prima volta a giovani ricercatori - ha lo scopo di inviare un segno di riconoscimento e incoraggiamento alla carriera alla nuova generazione di chimici organici. Il premio consiste in un abbonamento gratuito di un anno a SYNTHESIS , SYNLETT e SYNFACTS (online e cartacei) e un certificato.
Consulta l'elenco completo dei vincitori delle riviste di chimica Thieme 2020 qui
Tutti i vincitori precedenti dal 1999 sono elencati qui
Prof. Flavio Maran ECS Fellow Classe 2019
Il Prof. Flavio Maran del è stato nominato Fellow of the Electrochemical Society, status che gli
verrà conferito nel meeting autunnale di Atlanta. Questo importante riconoscimento, al di là del successo personale, dimostra come la comunità elettrochimica italiana sia di fatto un'eccellenza riconosciuta dalle più importanti comunità scientifiche straniere e contiamo che lo possa diventare sempre più anche in Italia.
La Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana ha conferito al dr. Luca Dell’Amico la medaglia Giacomo Ciamician 2019
La medaglia, destinata ad un ricercatore che lavori in Italia nel campo della chimica organica, che abbia meno di 40 anni e che si sia distinto per originalità e qualità della ricerca svolta sia in italia che all'estero, sarà consegnata in occasione della conferenza nazionale della divisione di organica in programma a Torino dall 8-12 Settembre.
http://www.cdco2019.unito.it/it/content/giovedì-12-settembre
Prodotto in laboratorio un "filo molecolare" che si auto-assembla. È un peptide bionico che si accende e trasforma la luce in corrente
Padova Oggi - Un "filo molecolare" che trasforma la luce in corrente: l'invenzione di una ricercatrice padovana
TG Padova - Luce diventa corrente grazie a un filo molecolare
Voce Alta - La luce diventa corrente con 'filo molecolare' green
Galileo - Ecco un filo molecolare che genera corrente dalla luce
Il minuscolo dispositivo interamente formato da molecole biologiche auto-assemblate riesce a convertire la luce in corrente elettrica con un'efficienza maggiore di altri sistemi non biologici e dura mesi
La nostra vita dipende in modo cruciale dai dispositivi elettronici che, a loro volta, si basano sul trasporto elettronico. In natura i processi di trasferimento di elettroni sono fondamentali e vengono realizzati con meccanismi altamente qualitativi, basti pensare agli enzimi o alla fotosintesi. Pertanto lo sviluppo di dispositivi elettronici basati esclusivamente su biomolecole è altamente auspicabile, dati gli evidenti risparmi economici e guadagni ambientali che questa rivoluzione comporterebbe.
Tuttavia le biomolecole hanno spesso poca stabilità al di fuori del loro ambiente naturale. Il DNA, ad esempio, mostra una buona conduttività solo per brevi distanze, dopo di che diventa un isolante. Le proteine, materiali molto promettenti per le applicazioni bioelettroniche, spesso sono troppo instabili al di fuori del loro ambiente biologico per essere davvero utili.
Marta De Zotti del Dipartimento di Scienze Chimiche dell'Università di Padova ed Emanuela Gatto, ricercatrice dell'Università di Tor Vergata, hanno sviluppato un minuscolo dispositivo interamente formato da molecole biologiche auto-assemblate che riesce a convertire la luce in corrente elettrica con un'efficienza maggiore di altri sistemi simili (ma "non bio") e la cui stabilità dura mesi.
L'articolo che descrive il lavoro di ingegneria biochimica, proposto da De Zotti e Gatto, è stato pubblicato dalla rivista «Angewandte Chemie International Edition» con il titolo “Building Supramolecular DNA-Inspired Nanowires on Gold Surface: from 2D to 3D”.
Cuore del sistema è la versione analoga di un peptide naturale, chiamato tricogina GA IV, sintetizzata dal fungo trichoderma logibrachiatum. Tricogina appartiene alla famiglia dei peptaibolici, peptidi naturali che possiedono strutture elicoidali ben definite, notevolmente stabili in condizioni ambientali estreme.
Questa loro particolare stabilità deriva dalla presenza, nella sequenza, di Aib (un particolare amminoacido non codificato dal nostro DNA) che è un efficace induttore di strutture elicoidali. La caratteristica che rende questo "peptide bionico" veramente interessante è la sua capacità di agire come filo elettrico, mediando efficacemente il trasferimento elettronico.
Solitamente i sistemi su superficie sono disegnati come un puzzle in 2 D: piccoli tasselli costituiti da molecole che si dispongono in maniera ordinata su una superficie, ricoprendola completamente. La novità del lavoro, invece, riguarda la possibilità di sfruttare per la costruzione di questi sistemi anche di una terza dimensione: l'altezza. In questo modo il puzzle si trasforma in una struttura 3 D, la cui altezza può essere modulata a piacere, combinando i vari mattoncini molecolari. Questo è stato possibile applicando un entusiasmante approccio bio-ispirato basato sull'associazione delle basi azotate complementari del DNA adenina e timina. In questo modo le due ricercatrici hanno dato al peptide la capacità di auto-organizzarsi su un elettrodo d'oro in fili molecolari. Con lo stesso metodo, hanno legato, tramite l'interazione tra basi azotate complementari, una porfirina in grado di trasformare la luce in corrente elettrica.
Questi fili molecolari sono stati caratterizzati da tecniche elettrochimiche e spettroscopiche e si sono dimostrati molto stabili nel tempo, conservando la loro attività per molte settimane. Sotto illuminazione, il sistema completamente formato da biomolecole si è dimostrato in grado di generare corrente con un'efficienza superiore a quella registrata in sistemi simili non "bio".
Grazie a questo lavoro di ingegneria biochimica si è fornito il primo mattone per costruire un circuito elettronico biomolecolare.
Titolo: “Building Supramolecular DNA-Inspired Nanowires on Gold Surface: from 2D to 3D” - «Angewandte Chemie International Edition» 2019
Link alla ricerca: https://doi.org/10.1002/anie.201901683
Autori: Emanuela Gatto, Sascha Kubitzky, M. Schriever, Simona Cesaroni, Claudia Mazzuca, Mariano Venanzi, and Marta De Zotti* 03 aprile 2019
Un altro passo in avanti verso la fotosintesi artificiale
https://www.nature.com/articles/s41557-018-0172-y
https://www.youtube.com/watch?v=qtub7MlcErc#action=share
https://ilbolive.unipd.it/it/news/altro-passo-avanti-verso-fotosintesi-artificiale
https://mediaspace.unipd.it/media/Artificial+Quantasomes/1_h56cnxbn
Il lavoro è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Chemistry e pone importanti basi allo sviluppo della fotosintesi artificiale. Prima autrice di questo lavoro è Marcella Bonchio, ordinario del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova e prorettrice alla ricerca scientifica.
Fino a 2 miliardi di anni fa l'atmosfera terrestre aveva una composizione completamente diversa da quella attuale, perché mancava l'ossigeno. Alcuni microrganismi azzurrognoli, i cianobatteri, evolvettero un metabolismo la cui attività di scarto risultava proprio nella produzione di molecole di ossigeno. Ebbe luogo così uno dei più grandi stravolgimenti mai avvenuti sulla faccia della Terra: la maggioranza delle specie viventi si estinse e sopravvissero solo quelle in grado di respirare l'ossigeno che oggi viene prodotto, oltre che dai cianobatteri, dalle piante verdi e dalle alghe. Ciò avviene grazie al processo di fotosintesi: tramite la mediazione della clorofilla presente nella pianta, la luce solare catturata fornisce l'energia necessaria a convertire sei molecole di anidride carbonica (CO2) e sei molecole di acqua (H2O) in una molecola di glucosio (C6H12O6), lo zucchero fondamentale per la vita della pianta. Il sottoprodotto di questa reazione sono sei molecole di ossigeno (O2), che la pianta libera nell'atmosfera.
La ricerca sulla fotosintesi artificale non mira a riprodurre fedelmente il sistema fotosintetico naturale, ma piuttosto prende spunto da questo, imitandone la strategia.
I ricercatori hanno incentrato il loro approccio sul quantasome (in italiano suonerebbe “quantosoma”) l'unità fotosintetica più piccola responsabile della conversione dei “quanti” di energia solare (un pacchetto di pochi fotoni) in energia chimica.
Due sono gli elementi più importanti dell'architettura del quantosoma. Uno è un complesso proteico, il fotosistema II, che funziona un po' come un'antenna che cattura l'energia solare. Il secondo elemento è un un catalizzatore metallico che viene unito all'antenna e agisce generando ossigeno dall’acqua.
A partire da questi mattoncini fondamentali viene costruita una architettura a più livelli, con una funzione simile a quella della foglia naturale. L’idea non è di creare una replica del perfetto sistema naturale, al contrario, viene proposto un approccio divergente, che esplora alternative artificiali disegnate con componenti robuste, versatili e regolabili, pronte per essere utilizzate su larga scala per applicazioni reali.
Sappiamo che la ricerca per i combustibili solari non è procrastinabile e che non possiamo aspettare una risposta dall'evoluzione dei sistemi biologici, sarebbe troppo lenta. Oggi più che mai è pressante la transizione verso forme di energia rinnovabile e pulita, verso un pianeta de-carbonizzato. La fotosintesi artificiale, oltre a rappresentare una sfida scientifica di per sé estremamente affascinante, potrà giocare un ruolo fondamentale nella sostenibilità dell'approvvigionamento energetico.
“Siamo risaliti ai primi studi di Emerson and Arnold (1932) and Park and Biggins (1964) – spiega Marcella Bonchio, responsabile del laboratorio del dipartimento di Scienze chimiche dell’università di Padova dove si studia la conversione dell’energia solare a partire dall’acqua – e abbiamo capito quali sono i requisiti essenziali del sistema, da lì è partita la nostra ricerca del quantasome artificiale”.
Mecanismo di formazione e azione dei "quantasomes" artificiali. Video a cura di Marco Toffanin, Digital learning and multimedia office, università di Padova
il lavoro di ricerca stabilisce inoltre un nesso tra scienza del naturale e scienza dell'artificiale, tra biochimica della fotosintesi e nanoscienze. “Nel nostro primo lavoro in collaborazione (Nature Chemistry 2010), avevamo promesso di arrivare al sistema attivato dalla luce”. Maurizio Prato, esperto mondiale per la sintesi di materiali nanostrutturati di carbonio, coautore della ricerca, mette in risalto il passo avanti compiuto adesso: “abbiamo usato un semiconduttore organico robusto e versatile per costruire nuovi fotoelettrodi che lavorano con fotoni a bassa energia”.
E proprio il premio Nobel per la chimica 2016 Jean-Pierre Sauvage dell’ISIS di Strasburgo, ricorda che “la scissione dell’acqua è un obiettivo talmente importante da essere al centro di un lavoro intenso di ricerca in tutto il mondo. Io stesso ho lavorato sull’argomento, con lo scopo di imitare il processo naturale, e posso dire che si tratta di una sfida ardua, con problemi difficilissimi ancora irrisolti".
E sottolinea: “Il lavoro di Bonchio, Prato e collaboratori apre una nuova prospettiva, e nuove possibilità. Il sistema supramolecolare, che si auto-organizza in forma, struttura e dimensioni, semplicemente assemblando un catalizzatore molto robusto e una antenna di sensibilizzatori ci mostra una nuova direzione per la fotosintesi artificiale”.
Una componente fondamentale del lavoro di Marcella Bonchio e colleghi è infatti il principio dell'auto-organizzazione delle componenti del quantasome, lo stesso principio che sta alla base del funzionamento delle macchine molecolari che hanno valso il premio Nobel a Sauvage, Fraser Stoddard e Feringa. Il principio di auto-organizzazione, tramite un delicato equilibrio di reazioni chimiche, giuste distanze e giuste dimensioni, permette alle componenti del quantosoma di compiere il lavoro che porta alla fotosintesi artificiale.
“L’auto-organizzazione spontanea del sistema dai componenti isolati è affascinante – commenta Nicola Armaroli, direttore di ricerca all’istituti ISOF-CNR di Bologna, allievo ed erede della scuola di Vincenzo Balzani – si forma un’architettura multistrato che immagazzina l’energia dei fotoni. Questa è la stessa strategia utilizzata dal sistema naturale”.
Il nuovo materiale si costruisce dai suoi componenti in modo spontaneo, e può essere generalizzato per altre funzioni, non solo per fare ossigeno. Questa è la prospettiva che auspica Markus Antonietti, direttore del Max Planck Institute di Berlino: “Sono stato tra i primi a conoscere I risultati sulla scissione dell’acqua ottenuti a Padova, e sono quindi sicuro che una svolta importante ci sarà quando lo stesso sistema potrà essere applicato anche per la sintesi di altri prodotti con potenzialità di mercato”.
ENI Award for the Young Researcher of the year 2018 - Michele De Bastiani: laurea in Scienza dei Materiali e dottorato in Scienza e Ingegneria dei Materiali al DISC
Dr. Michele De Bastiani vincitore del Premio
ENI Award for the ‘Young Researcher of the Year 2018’
https://www.eni.com/it_IT/innovazione/eni-award.page
(https://www.eni.com/docs/en_IT/enicom/media/press-release/2018/07/pr-ing-en)
Il premio verrà conferito il 22 ottobre 2018 con una cerimonia che si svolgerà al Palazzo del Quirinale in presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Curriculum del Dr. Michele de Bastiani
Michele De Bastiani ha ottenuto la Laurea (2009) e la Laurea magistrale (2011) in Scienza dei Materiali all’Università degli studi di Padova con due tesi sullo svilluppo di celle solari a basso costo. Egli ha poi proseguito I suoi studi nella Scuola di Dottorato di Scienza e Ingegneria dei Materiali dell’Università degli studi di Padova (supervisore Prof. Moreno Meneghetti) in co-tutela con il Centro per la Nanoscienza e Tecnologia (CNST) dell’Istituo Italiano di Tecnonolgia (IIT), a Milano (cosupervisori Prof. Guglielmo Lanzani e Dr.ssa Annamaria Petrozza). Dopo aver conseguito il titolo di dottore di ricerca ha usufruito di una borsa post-doc presso il gruppo del Prof. Osman Bakr all’Università della Scienza e Tecnologia King Abdullah (KAUST) in Arabia Saudita. Attualmente svolge attività di ricerca post-doc presso il laboratorio del Prof. Stefan De Wolf, sempre al KAUST. Durante il periodo degli studi di dottorato e il primo anno di post-doc, Michele De Bastiani è stato autore o coautore di 20 pubblicazioni in giornali internazionali peer-reviewed, tra cui Advanced Energy Materials, Nature Photonics e Science Advances. E’ risultato vincitore del Premio Semerano della Divisione di Chimica Fisica della Società Chimica Italiana e, recentemente, del premio ENI per lo ‘Young Researcher of the year 2018”.
Attività del Dr. Michele De Bastiani premiata con l’ENI Award for the ‘Young Researcher of the Year 2018”
Le celle solari polimeriche e quelle a base di perovskiti rappresentano due emergenti tecnologie solari, sostanzialmente diverse da quelle basate sul silicio. Le celle polimeriche sono caratterizzate generalmente da performances ridotte, compensando con flessibilità di applicazione e integrazione. Le celle a base di perovskiti brillano per la semplice realizzazione, il costo ridotto e le alte efficienze. Tuttavia, entrambe queste tecnologie mancano di stabilità se paragonate quelle a base di silicio. Diventa quindi necessario prima comprendere e poi risolvere i meccanismi di degrado, per portare queste celle oltre la dimensione del laboratorio scientifico. I nostri risultati mostrano diverse strategie che spaziano dalla chimica dei materiali all’ingegnerizzazione dei devices per aumentare la stabilità delle celle polimeriche e a base di perovskiti, verso una nuova classe di sistemi fotovoltaici.
Breve commento del lavoro di dottorato da parte dei supervisori e del coordinatore del Dottorato di Scienza e Tecnologia dei Materiali e delle Nanostrutture di UNIPD
Il Dr De Bastiani ha sviluppato il suo lavoro di dottorato presso i laboratori del Centro di Nanoscienza e Tecnologie (CNST) dell’IIT di Milano e nei laboratori del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova, con risultati scientifici di notevole rilievo nel campo delle celle fotovoltaiche polimeriche e di quelle a base di perovskiti. La collaborazione realizzata tra i gruppi coinvolti nella ricerca continua ad essere la base per nuove interessanti applicazioni nel campo della conversione dell’energia solare.
Prof. Guglielmo Lanzani e Dr. Annamaria Petrozza (IIT), Prof. Moreno Meneghetti (UNIPD)
Prof. Giovanni Mattei (coordinatore del Dottorato di Scienza e Tecnologia dei Materiali e delle Nanostrutture, UNIPD)
Commento da parte del Dr Michele De Bastiani
Stupore, felicità e soddisfazione sono sicuramente le tre emozioni che meglio rappresentano la sensazione di vincere questo premio, che per me rappresenta il più grande riconoscimento alla carriera di un giovane ricercatore. Tuttavia penso sia doveroso ricordare che tutta la ricerca scientifica, i risultati ottenuti e i progressi effettuati, siano il risultato di un’efficiente collaborazione tra gruppi di ricerca, colleghi e amici. Vorrei quindi ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine, che mi hanno aiutato e reso possie anche l’ottenimento di questo premio.
Medaglia Mangini al prof. Paolo Scrimin
Durante il congresso nazionale della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana, tenutosi a Milano dal 9 al 13 settembre, il prof. Paolo Scrimin ha ricevuto la Medaglia Mangini, che viene assegnata annualmente “ad uno studioso che abbia conseguito innovativi risultati di particolare interesse scientifico nell'ambito della Chimica Organica meccanicistica e teorica”. In particolare, il prof. Scrimin è stato insignito di questo riconoscimento, come recita la motivazione, “per la rilevanza, l’originalità ed il carattere innovativo delle sue ricerche volte allo studio delle proprietà e della reattività di sistemi supramolecolari auto-organizzati al fine di svolgere nuove funzioni e attivare fenomeni collettivi e cooperativi, e per il prestigio internazionale che i suoi studi hanno dato e continueranno a dare alla Chimica Fisica Organica italiana.
Jaroslav Heyrovsky Prize for Molecular Electrochemistry - Prof. Flavio Maran
Professor Flavio Maran, who leads the Molecular Electrochemistry and Nanosystem Group, is the new winner of the Manuel M. Baizer Award, awarded by the Electrochemical Society (ECS), which is the largest electrochemical society. The Baizer Award (Manuel Baizer was a great chemist and foremost internationally recognized authority in organic electrosynthesis) was established in 1992 to recognize individuals for their outstanding scientific achievements in the electrochemistry of organics and organometallic compounds, carbon-based polymers and biomass, whether fundamental or applied, and including but not limited to synthesis, mechanistic studies, engineering of processes, electrocatalysis, devices such as sensors, pollution control, and separation/recovery. Prof. Maran will give his Award Lecture in May 2018, at the 233rd ECS Meeting in Seattle, Washington.
In 2014, Prof. Maran was selected as the first winner of the Jaroslav Heyrovsky Prize for Molecular Electrochemistry (Heyrovsky was awarded the 1959 Nobel Prize in Chemistry for his discovery and development of the polarographic methods of analysis), awarded by the International Society of Electrochemistry (ISE), the second major international electrochemical society.
Prof. Maran is the only electrochemist in the world that has won the two most prestigious ECS and ISE awards in molecular and organic electrochemistry.
Organic and Biological Electrochemistry Division Manuel M. Baizer Award
http://www.electrochem.org/baizer-award
Jaroslav Heyrovsky Prize for Molecular Electrochemistry
http://www.ise-online.org/awards/heyrovsky.php
http://www.padovaoggi.it/cronaca/flavio-maran-universita-padova-premio-baizer-award-2018.html
http://chemistry.uconn.edu/about/news/
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/anie.201712406/full
Michele Andolfo laureato in Chimica Industriale a Padova è Coordinatore del progetto europeo BioMotive
Lo ha scritto un ex-studente di Chimica Industriale del Dipartimento di Scienze Chimiche il primo grande progetto europeo coordinato da un'azienda polacca nel mondo della biobased economy. Progetto che ha attirato, in Polonia ed a livello europeo, grandissima attenzione sul chimico padovano, con inviti a raccontare questa storia di successo ad esempio presso l'Ambasciata Polacca a Bruxelles o a Varsavia in diversi workshop.
Il coordinatore di questo ampio consorzio europeo, che coinvolge 16 aziende da 8 nazioni differenti, e che la Commissione Europea ha premiato con ben 15 milioni di euro, è Michele Andolfo, laureatosi in Chimica Industriale nel 2005 all'Università di Padova. Specializzato nella sintesi di materiali polimerici, dal 2005 lavora nel mondo dell'industria del poliuretano, realizzando una grande varietà di formulazioni, schiume flessibili, integrali, viscoelastiche e a spruzzo, sintesi di prepolimeri per schiume bi- e monocomponenti.
Nel 2013 si trasferisce in Polonia, a Wrocław, dove lo assume un'azienda chimica polacca (Selena), e dove coordina un gruppo di ricerca e sviluppo per realizzare nuovi prodotti innovativi a base poliuretanica da utilizzare nel mondo delle costruzioni.
Nel 2016 costruisce un consorzio di aziende attorno a un progetto per lo sviluppo di poliuretani Biobased, intitolato BIOmotive e finanziato nell’ambito del Programma Quadro Horizon2020.
Una curiosità: durante il periodo di tesi (2005) si era cimentato nella sintesi di complessi di rame e acidi del tiofene realizzando metodi di sintesi innovativi, ma mentre stava lavorando a questi composti usciva un articolo che trattava di sintesi simili, pubblicato guarda caso dal Dipartimento di Chimica di Wrocław, città dove 8 anni dopo sarebbe andato a vivere.
Link:
Progetto http://cordis.europa.eu/project/rcn/210578_en.html e https://www.bbi-europe.eu/projects/biomotive
Importante contributo del DISC allo sviluppo di una nuova terapia antitumorale
Unipd ilBo - Tumori: scoperto un killer solo per le cellule malate
Il Gazzettino.it - Padova Nuove terapie anti tumori: ecco il killer che uccide solo le cellule malate
Andkronos - Tumori, creata molecola 'killer': uccide solo le cellule malate
PadovaOggi - Verso una nuova terapia anti-tumorale, arriva il "killer" che uccide solo le cellule malate
Affaritaliani.it - TUMORI: ARRIVA IL KILLER CHE UCCIDE SOLO LE CELLULE MALATE
Libero quotidiano.it -Tumori: arriva il killer che uccide solo le cellule malate (3)
Metronews.it -Tumori: arriva il killer che uccide solo le cellule malate (2)
Tgcom24.mediaset.it - Tumori, sintetizzata in Italia una molecola che uccide le cellule malate
Il giornale.it - Padova, scoperta la molecola killer che uccide i tumori
ELECTROCRYSTALLIZATION: BREAKTHROUGH IN GOLD NANOPARTICLE RESEARCH
Italo-finnish research team discovers how to prepare high-quality crystals formed of gold nanoparticles
A research team led by Professor Flavio Maran of the University of Padova (Italy) and Academy Professor Kari Rissanen of the University of Jyväskylä (Finland) has published in the prestigious Journal of the American Chemical Society a research study that demonstrates how it is possible to obtain very high quality crystals formed of gold nanoparticles.
Press release University of Padua
AlphaGalileo University of Jyväskylä (Finland)
IN PRESS DiSC University of Padua
(mar, 21 mar 2017 - RSS di Veneto - ANSA.it - Pag. ) |
(mar, 21 mar 2017 - Corriere della sera - Ultim'ora - Pag. ) |
Elettrocristallizzazione, la ricerca: nasce in laboratorio la più piccola collana di perle d'oro |
(mar, 21 mar 2017 - PadovaOggi - Pag. ) |
(mar, 21 mar 2017 - Mattino Padova - Pag. ) |
(mer, 22 mar 2017 - GAZZETTINO PADOVA - Pag. 1-9) |
(mer, 22 mar 2017 - MATTINO DI PADOVA - Pag. 15) |
La collana di perle d'oro più piccola nasce nei laboratori dell'università |
(mar, 21 mar 2017 - Corriere del Veneto.it - Padova - Pag. ) |
(mar, 21 mar 2017 - Il Giornale di Vicenza.it - Real Vicenza - Pag. ) |
La collana di perle d'oro più piccola al mondo nasce all'università |
(mar, 21 mar 2017 - Gazzettino (tutte le cronache Nord Est) - Pag. ) |
Ricerca: creata in laboratorio la più piccola collana di perle d'oro al mondo |
(mer, 22 mar 2017 - METEOWEB.EU - Pag. ) |
(mer, 22 mar 2017 - TGPADOVA.IT - Pag. ) |
Electrocrystallization: Breakthrough in gold nanoparticle research |
(mer, 22 mar 2017 - SCIENCEDAILY.COM - Pag. ) |
(mer, 22 mar 2017 - PHYS.ORG - Pag. ) |
Electrocrystallization: Breakthrough in Gold Nanoparticle Research |
(mer, 22 mar 2017 - ALPHAGALILEO.ORG - Pag. ) |
Electrocrystallization: Breakthrough in gold nanoparticle research |
(mer, 22 mar 2017 - NANOWERK.COM - Pag. ) |
Rai 3 - TGR Veneto di mar, 21 mar 2017 ore 19:30 |
Partecipazione a "Tempo & Denaro" RAI 1
Il prof. Saverio Santi parteciperà alla puntata del 12 dicembre 2016 della trasmissione "Tempo & Denaro" che avrà come argomento, tra gli altri, "spumante e champagne". Il prof. Santi parlerà di colloidi e della dinamica delle bolle dalla nascita al collasso, riferendosi anche alla ricerca del fisico francese Gérard Ligier Belair, dell'Università di Reims Champagne-Ardenne.
Il prof. Valerio Causin parteciperà alla puntata del 20 dicembre 2016 della trasmissione "Tempo & Denaro" che avrà come argomento, tra gli altri, "materiali per teglie e pirofile". Il prof. Causin darà al pubblico alcune informazioni sulle differenze tra i vari materiali e sulla loro salubrità.
PFAs in Veneto: da sostanze emergenti ad emergenza ambientale
Martedì 7 giugno 2016, presso l'aula A "Nasini", ore 14.30, al dibattito scientifico “PFAs in Veneto: da sostanze emergenti ad emergenza ambientale” alcuni rappresentanti degli Enti istituzionali che stanno collaborando allo studio sui PFAs illustreranno le misure di valutazione e gestione del rischio messe in atto in seguito alle prime segnalazioni di contaminazione.
L'aula contiene 150 posti. Prenotazione possibile dalle ore 13.00 del 31/05/2016 all'indirizzo:
http://www.chimica.unipd.it/amm-online/prenotazione
- Intervento prof.ssa Sara Bogialli 07/06/2016 Download
- Intervento dott. Stefano Polesello e dott.ssa Sara Valsecchi 07/06/2016 Download
- Intervento dott. Luca Lucentini 07/06/2016 Download
- Intervento dott.ssa Loredana Musmeci 07/06/2016 Download
- Intervento dott.ssa Francesca Russo 07/06/2016 Download
- Locandina Download
L’IDROGENO SOTTO IL TAPPETO su «ACS NANO» uno studio al quale dei chimici padovani hanno contribuito
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova ha contribuito a svolgere un esperimento pilota in cui viene avvalorata una nuova modalità di preparazione dell’idrogeno a partire da acqua, ed il suo simultaneo stoccaggio al di sotto di un singolo strato di atomi di carbonio, il famoso grafene, che ricopre un cristallo di nichel come una “tappeto” di spessore atomico, dal quale, per successivo blando riscaldamento, è possibile recuperare l’idrogeno.
Link al sito della Repubblica http://www.repubblica.it/scienze/2016/05/12/news/igrogeno_grafene_energia-139649208/
ECCO COME LE MOLECOLE SI ORGANIZZANO IN CELLULE Su «Nature Chemistry» lo studio dei chimici padovani
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova ha scoperto un modo del tutto nuovo in cui le molecole possono organizzarsi spontaneamente in strutture di grandi dimensioni.
https://vimeo.com/163924563 (Skillmedia)
Questo processo di auto-organizzazione è frequentemente utilizzato in natura, sia nella formazione di strutture complesse, come le cellule, che nella regolazione di importanti processi biologici, come la divisione cellulare.
Competizione OneStart Europe
Chiara Nardon, Nicolò Pettenuzzo e Leonardo Brustolin del gruppo della Prof.ssa Dolores Fregona sono tra i 10 finalisti della competizione OneStart Europe.
Dopo essere stati scelti come semifinalisti (40 su 750 partecipanti giovani fino ai 35 anni) sono andati a Londra per esporre la loro tecnologia ed in seguito hanno lavorato per due mesi con l’aiuto di due mentori stranieri, esperti in campo industriale, per presentare un’immagine credibile di una nuova azienda (ITAM Pharma) che dovrebbe nascere per portare avanti le ricerche del gruppo in campo oncologico
Premio MANAGER ANCH'IO
Il Dr Francesco De Bon, iscritto al XXXI ciclo del corso di Dottorato in Scienze Molecolari, è uno dei tre vincitori della IV Edizione del premio MANAGER ANCH'IO, la sezione de "Le Giornate di Galileo" dedicata agli studenti delle Università del Veneto per lo sviluppo di idee innovative e di miglioramento delle imprese. Il titolo del progetto del Dr. De Bon è "Green Chemistry for electrochemically mediated atom transfer-radicalpolymerization" .
1° premio triennale “Hic labor”
1° premio triennale “Hic labor” 2014 per la categoria “Materie Scientifiche e Tecniche” che l’Accademia Olimpica di Vicenza ha conferito a Chiara Nardon per la sua tesi di dottorato il 22 settembre 2015.
Articolo del Corriere del Veneto sulla premiazione dell’MIT
Premiati al Bo, il 21 aprile scorso, i migliori innovatori italiani under 35
dal presidente dell’MIT Technological Review, Prof. Romano Prodi.
Tra i vincitori c’è anche Vincenzo Amendola per le sue ricerche sui nuovi nanomateriali per la nanomedicina.
Nicola Sani - C’è tanto spazio là in fondo - SaMPL
C’è tanto spazio là in fondo
per contrabbasso ed elettronica
musica di Nicola Sani
video di David Ryan
Daniele Roccato contrabbasso
Luca Richelli live electronics e motion capture
Alvise Vidolin regia del suono
Questo lavoro fa parte dell'opera di Nicola Sani Chemical free (?) - Un viaggio nel microcosmo della materia prodotto a Padova dal Living lab SaMPL del Conservatorio "C. Pollini" in collaborazione con il Centro d'Arte degli studenti dell'Università, il Dipartimento di Scienze Chimiche, il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione - Centro di Sonologia Computazionale, il Cmela - Centro Multimediale eLearning di Ateneo. Abbiamo il piacere di segnalarne la messa in onda il giorno martedì 17 febbraio 2015, ore 23:30 sul canale Classica HD (Sky 138). Seguono repliche nei giorni successivi in base al seguente calendario relativo a febbraio 2015:
- mer 18 feb 18:30
- gio 19 feb 12:30
- ven 20 feb 10:30
- dom 22 feb 18:00
- lun 23 feb 01:30
Avvio del progetto GRAFUS
Il progetto GRAFUS (Graphene and related materials as supports for innovative metal carbon nitride electrocatalysts for anion exchange membrane fuel cells) entra a far parte ufficialmente della GRAPHENE Flagship, nell'ambito del Work Package 9, "Applicazioni per l'Energia", consentendo l'introduzione dell'Università di Padova nel Consorzio. Il Prof. Vito Di Noto, Principal Investigator del progetto, presenterà ufficialmente GRAFUS al Consorzio della Grafene Flagship in un incontro che si terrà a Dresda, Germania, il 21 ed il 22 Ottobre 2014. La riunione iniziale del progetto GRAFUS si terrà quindi a Monaco, Germania, il 24 Ottobre 2014. |
Basic Energy Building, Conference room - il primo workshop bilaterale Italia-Cina avente come argomento il Grafene
Nei giorni 20 e 21 settembre 2014 si svolgerà presso il Dalian Institute of Chemical Physics (Basic Energy Building, Conference room) il primo workshop bilaterale Italia-Cina avente come argomento il Grafene.
In questa occasione, 13 esperti italiani incontreranno 13 colleghi cinesi per discutere gli aspetti più innovativi relativi alla scienza e tecnologia del Grafene. Organizzatori del workshop sono il prof. Gaetano Granozzi (Università di Padova) ed il prof. Xinhe Bao (Dalian University). Parteciperà l’addetto culturale all’Ambasciata Italiana di Pechino, prof. Plinio Innocenzi, anche lui esperto dell’argomento e promotore dell’iniziativa.
Tale evento non solo sarà l’occasione per discutere dei prossimi scenari scientifici e tecnologici del campo, ma esplorerà anche le possibili sinergie tra Italia e Cina in un campo che si caratterizza per uno sviluppo impetuoso e altamente competitivo.
The Organic Chemistry Division of the Italian Chemical Society has awarded the 2014
The Organic Chemistry Division of the Italian Chemical Society has awarded the 2014 award for research in Organic Chemistry in its aspects of structure determination and molecular interactions to Prof. Fabrizio Mancin. The award recognizes his important contributions in the field of supramolecular chemistry particularly for the study of weak interactions |
ISE PRIZE WINNER: prof. Flavio Maran
Flavio Maran has been selected as the first winner of the Jaroslav Heyrovsky Prize for Molecular Electrochemistry, in recognition of his research activity in molecular electrochemistry. The announcement of the prize will be made officially at the 2014 Annual ISE Meeting in Lausanne, Switzerland, as well as in the ISE website. The Society will present the Jaroslav Heyrovsky Prize for Molecular Electrochemistry publicly at the 2015 Annual Meeting in Taipei, where Prof. Maran will deliver an award lecture to illustrate the main achievements of his work.
Congratulations to prof. Maran for this achievement!
Graphene Flagship Project: Progetto GRAFUS - prof. Vito di Noto
L’Università di Padova entra nel Graphene Flagship Project grazie al progetto GRAFUS, proposto dal Prof. Vito Di Noto, team leader del gruppo CheMaMSE – “Chemistry of Materials for the Metamorphosis and the Storage of Energy” del Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC).
L’Università di Padova fa ora parte del consorzio del Graphene Flagship Project, una delle più grandi iniziative di ricerca europee, risultando vincitrice dell’ultimo “Competitive Call”, i cui risultati sono stati annunciati lo scorso 23 giugno (si veda la sezione web italiana del progetto, che riporta la notizia al link: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-707_it.htm). Il Graphene Flagship rappresenta un investimento europeo di un miliardo di euro per 10 anni, e rientra nel programma “Future and Emerging Technologies” (FET) finanziato dalla Commissione Europea. Il Graphene Flagship ha come obiettivo lo studio del grafene e lo sviluppo di tecnologie mirate a sfruttarne le potenzialità in un ampio spettro di applicazioni quali l’energia, la medicina, e l’elettronica, al fine di ottenere importanti ricadute sul tessuto sociale ed economico dell’intera Europa.
Hanno parlato e scritto di GRAFUS:
http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=2973
http://www.europarlamento24.eu/grafene-italia-in-prima-fila/0,1254,106_ART_17771,00.html
http://www.greenbiz.it/green-management/economia-a-finanza/bandi-finanziamenti/10983-grafene-progetto-europeo-graphene-flagship
http://www.iit.it/it/notizie-a-eventi/notizie/2014-news/2481-the-graphene-flagship-doubles-italy-in-the-forefront-of-european-participation-in-the-initiative-that-will-revolutionize-the-materials-of-the-future.html
http://www.polimerica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13617:il-grafene-suscita-interesse&catid=10:universit%C3%A0%20e%20ricerca&Itemid=71
http://www.asca.it/innovazione-tecnologica-scientifica/internoCopertina-ITS-Tecnologia__Grafene__Ue_annuncia_nuovi_partner_consorzio__Italia_leader-1398623-.html
http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/materiali-e-tecnologia/2014-06-25/materiali-italia-leader-grafene-154103.php?uuid=AbyMXywJ&
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-23/italia-leader-la-partecipazione-progetto-ricerca-ue-grafene--153124.shtml?uuid=ABBtv4TB
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/raddoppia-progetto-grafene-Italia-fila-Cnr-IIT/23-06-2014/1-A_013143926.shtml
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-707_it.htm
http://padovanews.it/news/scienza-e-tecnologia/276076-il-progetto-flagship-grafene-raddoppia-litalia-in-prima-fila.html
http://www.asca.it/news-Tecnologia__Grafene__Ue_annuncia_nuovi_partner_consorzio__Italia_leader-1398623-ATT.html
http://finanza.it.msn.com/dow-jones/ue-raddoppia-progetto-grafene-italia-in-prima-fila-con-cnr-e-iit
http://www.gazzettadisalerno.it/2014/06/26/graphene-flagship-project-luniversita-salerno-aderisce-ad-dei-importanti-progetti-ricerca-europei/
http://www.government-world.com/commission-announces-huge-new-influx-of-partners-to-the-graphene-flagship-project/
http://graphene-flagship.eu/wp-content/uploads/2014/06/Graphene-Flagship_Consortium+New-Partners11.pdf
http://graphene-flagship.eu/wp-content/uploads/2014/06/List-of-communication-contacts-of-Graphene-Flagship_consortium+new-partners.pdf