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Dopo la laurea

  Dopo la laurea triennale quali possibilità ci sono?

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PRIMO CICLO

LAUREA – DURATA 3 ANNI, 180 CREDITI
Assicura un’adeguata padronanza di metodi, contenuti generali e specifiche conoscenze professionali. Si ottiene la qualifica accademica di dottoressa o dottore.

LAUREA PROFESSIONALIZZANTE – DURATA 3 ANNI, 180 CREDITI
È una nuova tipologia di corso di studi che prevede due anni di formazione universitaria e un anno dedicato al tirocinio o a periodi in azienda per formare figure professionali altamente specializzate richieste dal mercato del lavoro (geometri laureati ed esperti delle produzioni biologiche vegetali).

LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO – DURATE 5/6 ANNI, 300/360 CREDITI
È un corso di studio che si articola in un unico ciclo di 5 o 6 anni e chi si laurea ottiene la qualifica accademica di dottore o dottoressa magistrale. È previsto per i corsi in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina Veterinaria, Farmacia, Chimica e Tecnologia farmaceutiche, Giurisprudenza, Ingegneria edile-architettura, Scienze della Formazione primaria.

SECONDO CICLO

LAUREA MAGISTRALE – DURATA 2 ANNI, 120 CREDITI
Fornisce una formazione avanzata per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici. Vi si accede dopo la laurea e possono essere richiesti un voto minimo di laurea e specifici requisiti curriculari indicati negli avvisi di ammissione. Si ottiene la qualifica accademica di dottoressa o dottore magistrale.

MASTER UNIVERSITARI DI 1° LIVELLO – 1 ANNO, 60 CREDITI
Sono corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, finalizzati a fornire specifiche competenze professionali.

MONDO DEL LAVORO
È possibile accedere direttamente al mondo del lavoro, dal momento che sono state acquisite le competenze base necessarie. Si può valutare anche la necessità di sostenere l’esame di stato abilitante alla professione. 

TERZO CICLO

DOTTORATO DI RICERCA
Vi si accede solo dopo la laurea magistrale e con il superamento di un esame di ammissione; ha durata di 3 anni, al termine dei quali si consegue la qualifica accademica di dottoressa o dottore di ricerca. L’obiettivo è l’acquisizione di una corretta metodologia per la ricerca scientifica avanzata.

DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE
Si ottiene con la frequenza di un corso della durata massima di 6 anni, dopo aver conseguito la laurea magistrale, e attribuisce la qualifica di specialista. Il corso di specializzazione fornisce conoscenze e abilità per l’esercizio di attività professionali di alta qualificazione, in particolare nel settore delle specialità mediche, cliniche e chirurgiche, ma anche in altri contesti.

MASTER UNIVERSITARIO DI 2° LIVELLO – ALMENO 1 ANNO, 60 CREDITI
Sono corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, finalizzati a fornire specifiche competenze professionali.


  Posso completare gli studi con la sola laurea triennale? Quali vantaggi ci sono proseguendo con una laurea magistrale?

Cosa fare dopo la Laurea Triennale? Meglio cercare un buon impiego e cominciare subito a lavorare, o continuare a studiare frequentando una Magistrale, per ottenere successivamente una carriera migliore? Sicuramente può sembrare allettante cominciare subito a lavorare, tenendo conto di tutto il duro lavoro impiegato per ottenere la Laurea Triennale. Inoltre, probabilmente non ne vuoi proprio più sapere degli esami. Tuttavia, sarebbe la decisione giusta? E che cosa perderesti nel non frequentare una Magistrale? Ecco solo alcuni dei vantaggi più rilevanti:

Padroneggiare le tue conoscenze

Sarai in grado di estendere la conoscenza della materia che hai scelto per la Triennale. Potrai imparare di più sulle discipline che ami, specializzandoti in un settore affine alle tue passioni. Maggiore conoscenza significa che diventerai un esperto maggiore nel tuo campo e questo ti darà un vantaggio. Se proseguirai, sarai maggiormente in grado di lavorare in modo indipendente in tale campo e di sviluppare il tuo pensiero e le tue idee nell’area che ti interessa. Durante la tua ricerca, guadagnerai esperienza del mondo reale e questo valorizzerà il tuo CV e le tue prospettive di carriera.

Guadagnare di più

Frequentare una Magistrale costa (ovviamente se non hai modo di usufruire di qualche opportunità finanziaria), quindi ti potresti chiedere: “È un buon investimento?”. In effetti, pare che sia uno dei migliori che potrai fare in vita tua.

Un recente studio effettuato nel Regno Unito ha comparato il salario annuale medio di persone in possesso di Laurea Triennale a quello di persone con Laurea Magistrale. I risultati mostrano che questi ultimi guadagnano il 16% in più di chi si è fermato alla Triennale. Negli USA la differenza è ancora maggiore: coloro che hanno conseguito una Laurea Magistrale guadagnano il 25% in più! Ogni paese è diverso, ma la conclusione è chiara: si può avere uno stipendio migliore, grazie a una Laurea Magistrale.

È stato anche scoperto che una Laurea Specialistica aumenta le possibilità di trovare un lavoro altamente qualificato: il 78% dei laureati magistrali ottiene un impiego del genere entro 6 mesi, mentre solo il 66% di laureati triennali riesce in tale impresa.

Aumenta il tuo sviluppo personale

I corsi di laurea Magistrali richiedono maggiore autonomia. Dunque, gli studenti delle Specialistiche devono “darsi da fare di più”, da un punto di vista personale, durante il processo di apprendimento e devono impegnarsi spontaneamente. Tale processo sviluppa nuove abilità personali e professionali, quali l’indipendenza, la motivazione personale, la gestione del tempo e molto altro ancora. Gli incontri con i tuoi compagni provenienti da paesi differenti e di età diverse ti aiuteranno a sviluppare le tue competenze sociali e la fiducia nelle tue abilità comunicative. Se sceglierai una Magistrale all’estero, sarai inserito in un Paese e in una cultura diversi: questa è una strada per apprendere delle competenze esistenziali completamente nuove, che ti aiuteranno ancora di più nella carriera e nella vita.

Essere parte del miglior gruppo

Sarai circondato da professori e altri studenti magistrali come te, che saranno altamente motivati a raggiungere i propri obiettivi. Sarai guidato e ti saranno forniti materiali di studio superiori, oltre che le ultime tecnologie del tuo campo. Inoltre, è all’ordine del giorno assistere a conferenze o esercitazioni guidate da ospiti esperti che hanno già dato prova di sé nei circoli accademici o nell’ambiente commerciale.

  Quali lavori posso fare dopo la laurea?

Chimica

Oltre all’industria chimica gli sbocchi professionali per chi si laurea in chimica sono numerosi: l’agricoltura, l’alimentare, la farmaceutica, il tessile/abbigliamento, i prodotti per l’edilizia, quelli per la casa e la persona o per l’industria automobilistica, la tutela ambientale. Ma un chimico può anche occuparsi di ricerca: biotecnologie e nanotecnologie sono la nuova frontiera così come i laboratori scientifici e le unità specializzate delle forze dell’ordine (Carabinieri del NAS, e RIS per esempio). È sempre più forte - infatti - la richiesta di giovani chimici da parte dei settori clienti della chimica al fine di migliorare l’utilizzo, la gestione e la resa dei prodotti chimici. Si tratta di praticamente tutti i settori industriali tipici del Made in Italy: auto e moto, tessile e abbigliamento, alimentare, edilizia e molto altro. Anche la sfida dell’economia circolare e della gestione responsabile delle risorse naturali richiederà sempre più competenze chimiche. I chimici trovano prospettive di lavoro anche nei servizi, soprattutto in attività – come ad esempio la gestione ambientale e la manutenzione degli impianti – prima svolte all’interno delle imprese chimiche e ora affidate ad imprese esterne specializzate. Inoltre, una forte richiesta di laureati in ambito chimico viene dalla Pubblica Amministrazione. Basti pensare, ad esempio, alle Aziende Sanitarie Locali o alle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale.
Ciò significa che ci sono opportunità di lavoro anche in aree geografiche in cui non c’è una forte presenza di aziende chimiche.

Per dare un poco di numeri. Il principale sbocco professionale per i laureati in discipline chimiche è il settore chimico e farmaceutico, dove lavora il 43% del totale: ciò testimonia il rapporto per certi versi unico e privilegiato tra questa industria e la sua scienza. Esistono, però, svariate possibilità di impiego anche negli altri settori industriali utilizzatori di chimica (29%) e nei servizi privati (17%), che spesso fungono da fornitori specializzati della stessa industria chimica. Anche il settore pubblico (10%) offre diversi sbocchi lavorativi, tanto nella ricerca e nell’insegnamento quanto negli enti volti alla tutela della sicurezza e dell’ambiente (quali ATS, ARPA, etc).

Un tratto caratteristico delle occupazioni legate alla chimica è il riconoscimento del valore del titolo di studio dei laureati: infatti, tra i laureati in chimica la quota di posti di lavoro per i quali è richiesto il titolo di studio conseguito è più elevata della media (69% contro 63%).

In Italia sono presenti importanti poli chimici in diverse Regioni. Tuttavia, la distribuzione delle attività chimiche non si concentra unicamente intorno ai poli, ma risulta diffusa su tutto il territorio nazionale.  Ciò riflette la specializzazione della chimica italiana in quanto, diversamente dalla chimica di base, la chimica fine e specialistica non è caratterizzata da elevate economie di scala e, di conseguenza, non richiede necessariamente grandi impianti. Molto significativa è la presenza dell’industria chimica nel Nord Italia (dove si concentra il 78% dell’occupazione settoriale), in particolare in Lombardia: è noto che una parte rilevante dell’industria manifatturiera italiana sia localizzata in Lombardia (24% in termini di addetti), ma tale concentrazione è assai più significativa con riferimento alla chimica (42%). Nella scelta della sede universitaria e del corso di laurea da frequentare non è necessario fare riferimento alla distribuzione geografica delle imprese chimiche. Quello che conta infatti sono le competenze e le esperienze formative che l’università è in grado di offrire. Bisogna però essere consapevoli che, per cogliere al meglio le opportunità di lavoro offerte dall’industria chimica, potrebbe necessario trasferirsi in una città diversa da quella di origine.

Per un giovane laureato in discipline chimiche lavorare nell’industria chimica può significare inserirsi in aree funzionali anche molto diverse tra loro e, di conseguenza, occuparsi di attività differenti, quali ad esempio:

  • Tecnico di laboratorio di sintesi e formulazioni
  • Tecnico di laboratorio di controllo e qualità
  • Esperto di progetto e di processo/produzione
  • Addetto acquisti
  • Addetto logistica
  • Pianificazione della produzione
  • Marketing e vendite
  • Assistenza tecnica alla clientela 
  • Prevenzione, sicurezza, protezione ambientale e certificazioni
  • Gestioni brevetti e proprietà intellettuale
  • Esperto di normative e regolamenti

Le opportunità sono quindi molteplici e per ogni gusto, anche qualora nella propria zona di origine o residenza non siano presenti imprese chimiche

Fonte: Federchimica

Chimica industriale

Il chimico industriale è un professionista che opera nei reparti di produzione industriale. Egli interviene nelle varie fasi del processo produttivo valutandone le problematiche, prelevando campioni ed effettuando analisi chimiche. Controlla e opera sugli impianti, partecipa all’elaborazione e realizzazione di prodotti industriali di sintesi chimica, al miglioramento dei processi produttivi e allo sviluppo tecnologico. Redige e valuta le schede di sicurezza che accompagnano i prodotti chimici, predispone la documentazione per lo smaltimento delle sostanze e ne segue le procedure applicative. 

Lavorando nelle industrie chimiche si possono avere occupazioni in diverse aree:

  • Ricerca e sviluppo: in questo reparto si studiano nuovi prodotti e processi tramite test di laboratorio. Lo scopo è trovare il prodotto adatto alle esigenze dei clienti, migliorando quello già esistente o creandone uno nuovo. In questo ambito, le competenze date dalla laurea in chimica industriale sono molto richieste soprattutto per eseguire i test, verificare il rispetto di standard e normative e sperimentare nuove tecnologie. In quest’ambito esempi di occupazione possono essere:

- effettua, nell'ambito di un programma prestabilito e sotto la direzione di un Chimico Senior, i test e le prove di laboratorio per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e formulazioni ed il miglioramento di quelli esistenti, anche in risposta a richieste specifiche dei clienti;
- verifica che prodotti, processi e formulazioni rispettino le normative vigenti e gli
standard di sicurezza;
- esegue la caratterizzazione di nuovi prodotti e collabora nella sperimentazione di nuove tecnologie;
- affronta eventuali problematiche diagnostiche legate ai reclami dei clienti.

  • Controllo qualità: il controllo della qualità è un passaggio particolarmente importante che richiede approfondite conoscenze chimiche e del prodotto. Lo scopo di questa mansione è individuare eventuali difetti nel prodotto, nella confezione o nel processo di produzione, tramite l'ispezione di tutte le parti e la successiva stesura di report. In quest’ambito esempi di occupazione possono essere:

- sulla base di specifiche di prodotti, formulazioni o processi, svolge controlli di qualità che richiedono la padronanza di tecniche chimiche e strumentali anche complesse;
- fornisce l'assistenza tecnica necessaria per la rilevazione dei difetti e l'individuazione della causa dei difetti di un sistema di produzione e/o di confezionamento;
- ispeziona prodotti, componenti e parti ed elabora relazioni relative ai risultati delle analisi.

  • Gestione impianti di produzione: gli impianti di produzione devono seguire determinati standard di sicurezza ed essere funzionali alle esigenze del mercato. Gestire gli impianti significa verificarne il funzionamento, assicurarsi che rispettino l'ambiente, rilevare eventuali guasti, stabilire quando è necessaria la manutenzione e collaborare all'ottimizzazione della produzione e al miglioramento dell'efficienza dell'impianto. In quest’ambito esempi di occupazione possono essere:

- segue il funzionamento degli impianti nel rispetto della sicurezza e dell'ambiente, secondo il piano di produzione e in funzione dei fabbisogni del mercato;
- garantisce le forniture ai clienti in termini di qualità, rispetto delle specifiche e sicurezza;
- collabora nello studio di soluzioni per il miglioramento continuo dell'affidabilità e dell'efficienza energetica dell'impianto, esplora quelle disponibili sul mercato;
- rileva ed elimina le anomalie di impianto;
- pianifica le fermate periodiche necessarie alla sicurezza degli impianti.


Scienza dei materiali

Lo scienziato dei materiali contribuisce a sviluppare e utilizzare nuovi materiali, coniugando le loro proprietà fisico-chimiche con la funzionalità desiderata. In questo, lo scienziato dei materiali ha quindi una funzione diversa dall'ingegnere dei materiali, che è invece esperto dei processi produttivi e di impiego di materiali con specifiche proprietà meccaniche e strutturali. La preparazione di base nei settori fondanti delle discipline chimiche e fisiche unita a competenze specifiche nel settore dei materiali, permettono al laureato in scienza dei materiali di accedere con successo e ottima flessibilità alle varie destinazioni professionali. 

Il laureato triennale in Scienza dei Materiali, grazie alla sua formazione interdisciplinare, è in grado di gestire e ottimizzare i processi di caratterizzazione e sviluppo di materiali innovativi, i processi legati alla loro produzione ed al loro riciclo e riutilizzo, ed il loro utilizzo in prodotti di consumo. Lo scienziato dei materiali è in grado di “parlare” il linguaggio di tutte le scienze coinvolte nello sviluppo dei materiali, permettendogli di interfacciarsi al meglio con scienziati specialisti, responsabili di produzione, fornitori e clienti.

Può svolgere attività di tecnico di alto livello presso industrie anche con elevato contenuto tecnologico, dove i materiali sono al centro dell’innovazione. Sbocchi occupazionali preferenziali sono nei settori delle materie plastiche, della microelettronica e della meccanica, delle energie rinnovabili, ma anche in settori avanzati come quello delle attività aerospaziali. In tutti questi campi la conoscenza solida della chimica e della fisica della materia consente al laureato in Scienza dei Materiali di svolgere compiti di gestione e di ottimizzazione dei processi, e di identificazione di nuove possibili soluzioni ai problemi di sviluppo di prodotto.

I laureati potranno dare il loro contributo professionale sia nel gestire e ottimizzare i processi produttivi in ambito industriale, sia nei laboratori di ricerca, di controllo e di analisi dedicati a sintesi e caratterizzazione di nuovi materiali per la salute, l’alimentazione, la tutela ambientale e l'energia.

Anche se la preparazione all'impiego in centri di ricerca e sviluppo o nella ricerca scientifica di base è demandata ai successivi livelli di studio (Laurea Magistrale in Scienza dei Materiali, In Fisica, in Chimica, e poi il Dottorato di Ricerca) la solida preparazione di base, che è l'obiettivo del Corso di Laurea triennale, rende il laureato in Scienza dei Materiali un tecnico con caratteristiche di impiego molto flessibili e in grado di adattarsi rapidamente alle evoluzioni tecnologiche. Più in generale, la preparazione approfondita sia di matematica sia di fisica e chimica differenzia lo scienziato dei materiali dai laureati nelle altre discipline chimiche o fisiche; lo rende adatto ad inserirsi in industrie che operano nei più diversi settori merceologici ed a fare da figura di raccordo tra il mondo produttivo e quello scientifico.

Ricerca:

I laureati e le laureate in scienze dei materiali sono attivamente presenti nella ricerca, come dimostrato anche dall'alta percentuale di dottorandi in questa disciplina: circa il 50% dei laureati consegue un dottorato, mentre nei settori ingegneristici classici questa quota si situa soltanto attorno al 10%. Inoltre, al termine di studi ad ampio spettro, la tesi di dottorato serve spesso come specializzazione in un determinato campo. 

Ecco alcuni esempi di collocamento:

Industria:

Tra i compiti principali degli ingegneri e delle ingegnere in scienze dei materiali vi sono lo sviluppo di nuovi materiali, il miglioramento di quelli esistenti e la scelta di quelli adatti alla fabbricazione di macchine o strumenti d'uso quotidiano. Essi collaborano quindi strettamente con progettisti e tecnici di produzione, partecipando inoltre allo sviluppo di processi per la produzione di nuovi materiali.

Analizzare, testare e controllare l'assemblaggio dei materiali e delle loro componenti fa anche parte dell'attività di ingegneri ed ingegnere in scienze dei materiali. Per farlo utilizzano diversi metodi: processi meccanici, chimici o elettrici, raggi X, ultrasuoni, ecc.

Analizzare i guasti che occorrono a macchine e impianti significa far luce sulle loro cause e, per impedire che si verifichino nuovamente, trovare delle soluzioni: scegliere nuovi materiali, migliorare la costruzione o modificare le modalità di funzionamento. Anche la tecnica di sicurezza assume un ruolo importante. Vanno  evitati al massimo i rischi che possono nascere durante la sollecitazione meccanica, chimica o termica dei materiali.

Brevetti e banche dati:

Elaborazione, registrazione di brevetti sui materiali e tenuta di ampie banche dati sono ulteriori attività a cui gli ingegneri in scienze dei materiali possono partecipare. L'alto numero di materiali disponibili rende difficile, in situazioni concrete, la scelta di quello più adatto a soddisfare i requisiti prestabiliti. Con l'ausilio di banche dati collegate in rete è possibile stilare una lista di materiali adatti con caratteristiche ottimali in modo rapido e completo.

Esempi di professioni:


Scienze e tecnologie per l’ambiente (STAM):

Il laureato in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e le Risorse è in grado di lavorare in autonomia, anche assumendo la responsabilità del coordinamento di indagini e progetti di studio, valutazione, rimediazione e gestione ambientale. Può inoltre assumere la responsabilità per la gestione della sicurezza e il controllo ambientale nei settori produttivi e negli enti pubblici. È inoltre in grado di gestire programmi di informazione, formazione ed educazione ambientale.

Il corso di laurea in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente prepara figure professionali in grado di operare in società di servizi, studi professionali, nell'industria e nella pubblica amministrazione con competenze in: monitoraggio ambientale, valutazioni ambientali, gestione ambientale e territoriale, pianificazione sostenibile dell'uso del territorio e delle risorse, ottimizzazione dello sfruttamento delle risorse ambientali, valutazione economica delle politiche ambientali, trattamento dell'inquinamento e dei rifiuti, informazione ed educazione ambientale.

Sbocchi professionali
Gli sbocchi professionali sono nei servizi ambientali degli enti e delle amministrazioni pubbliche (ARPA, AUSL, servizi tecnici regionali, autorità di bacino, ecc.); in aziende di servizi per la depurazione e la distribuzione delle acque, trattamento dei rifiuti, consorzi di bonifica, in studi professionali e in società di progettazione e pianificazione territoriale, di certificazione e di analisi ambientale; in società e imprese produttrici di beni e servizi; in enti di ricerca pubblici e privati. Il possesso della laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente permette l'ammissione all'esame di stato di alcuni ordini professionali secondo quanto previsto dalla normativa vigente. In specifico, è ammessa l'iscrizione ai seguenti ordini professionali previo superamento dell'esame di stato (DPR 328/01; DM 16/03/07; allegato 2 DM 386/07):
Dottori Agronomi e Forestali, Sezione A
Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, sezione A – paesaggista
Biologi, sezione A
Geologi, sezione A.
In seguito all'accordo sottoscritto dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e da AISA – Associazione Italiana Scienze Ambientali il 13.01.2015, è possibile l’iscrizione all'Albo professionale degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati. Requisiti di accesso sono il superamento dell’esame di stato e l’iscrizione ad AISA.


Le qualifiche professionali acquisite in questo corso sono quelle di tecnici dell'ambiente e del controllo ambientale e di operatori naturalistici. I laureati possono trovare occupazione presso: Uffici tecnici degli enti pubblici territoriali, enti gestori di parchi e riserve naturali, orti botanici, giardini storici, giardini zoologici, erbari, musei di scienze naturali, centri e istituti didattici, centri escursionistici e di turismo ecologico. Essi potranno inoltre inserirsi presso studi professionali multidisciplinari nell'ambito di attività di: valutazione di impatto ambientale, analisi e conservazione di ecosistemi naturali, educazione ambientale, divulgazione delle conoscenze naturalistiche e di recupero, valorizzazione e tutela dei beni ambientali e naturalistici.

In termini generali, il naturalista può svolgere mansioni di raccolta, classificazione e analisi di dati e monitoraggio delle componenti biotiche e abiotiche.

Come specialista (per esempio, di un dato ecosistema), può collaborare con altri esperti nello studio delle interazioni tra intervento umano e territorio, oppure delle dinamiche tra fauna e vegetazione.

In particolare, i naturalisti possono trovare un impiego presso:

  • enti che pianificano e gestiscono l'utilizzo delle risorse naturali, per esempio facenti capo al Ministero per la transizione ecologica
  • centri di studio e strutture pubbliche e private attivi sul fronte del monitoraggio ambientale, dello smaltimento dei rifiuti e della bonifica
  • enti che si occupano di protezione degli ambienti naturali, pianificazione naturalistica e gestione di parchi nazionali e riserve naturali
  • vivai, aziende agricole e zootecniche
  • università, musei ed ecomusei
  • zoo, bioparchi, fattorie didattiche e orti botanici

Vediamo ora più nel dettaglio alcuni ruoli professionali ricoperti da naturalisti e naturaliste.

  • Biologo
  • Ecologo
  • Tecnico del controllo ambientale
  • Educatore ambientale
  • Divulgatore scientifico
  • Guida naturalistica
  • Consulente nel settore dei beni culturali
  • Insegnante
  • Ricercatore